Trappola per topi by Roberto Mistretta

Trappola per topi by Roberto Mistretta

autore:Roberto Mistretta [Roberto Mistretta]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2023-04-24T22:00:00+00:00


Ognuno tornò ai propri compiti. Il Vecchio si chiuse nel suo ufficio e fece lunghe telefonate. Il vice direttore si complimentò con Franco e disse a Damiano di tenere la macchina fotografica pronta.

– Domani mi apposto davanti la caserma di Manfreda – rispose Damiano.

– Bravo pure tu – disse ancora Nicosia prima di eclissarsi.

– Hai concluso la ricerca? – domandò Franco.

– C’ho perso ore a cavarmi gli occhi e a un certo punto mi sono pure addormentato. Nessun fatto di cronaca specifico. Eravamo a Carnevale, dai, chi vuoi che si metta a delinquere quando c’è da divertirsi.

Damiano non sarebbe mai cambiato. Fotografo sopraffino ma con idee tutte sue.

– Amunì, Damia’, fammi vedere che hai trovato – disse Franco, precedendolo in archivio.

Damiano aveva lasciato sulla scrivania alcune copie del loro quotidiano con cerchiati in rosso alcuni articoli di cronaca: incidenti automobilistici, un paio di risse tra avvinazzati, un pestaggio, uno scambio di effusioni tra innamorati finito a coltellate per le gelosia di un rivale che non si rassegnava.

– Tutto qua? – chiese deluso Franco.

– T’ho detto che non c’era molto.

Franco girò le pagine con stizza. E all’improvviso si fermò.

– Ehi, aspetta un momento – disse indicando una foto. Su un carro di carnevale alcuni soldati posavano davanti a un ragazzino col costume da topino. Dietro di loro un grande labaro richiamava il casato di appartenenza, ma il grigio delle pagine non permetteva di distinguere i colori, ma Franco avrebbe giurato che fossero rosso e blu.

– E questa?

– Questa cosa?

– La foto, Damia’.

Il giornale portava la data del martedì grasso di dodici anni prima.

– Non è mia. Quella è la sfilata di carri a Manfreda.

– Sì, lo vedo. C’è una scritta sul fianco del carro. Passami la lente d’ingrandimento, non si legge bene.

Franco si aiutò con la lente: Fanti e topini. Il tema del carro allegorico. La foto incorniciava un articoletto a firma di un corrispondente. Il carro era stato realizzato dall’associazione turistica Pro Manfreda.

Franco puntò l’indice sulla foto.

– Troviamo qualcuno di quest’associazione.

– Non sarà facile, sono passati dodici anni – disse Damiano.

– Cerchiamo chi faceva parte del direttivo.

– Cosa speri di trovare?

– Un nesso, Damia’.

Franco fece un rapido giro di consultazioni. L’associazione si era sciolta, ma all’epoca contava oltre trecento iscritti. Tra i soci c’erano anche Gaspare Trobia e Giulio Ferrante. E anche il presidente aveva un nome conosciuto: l’avvocato Bruscato. Poi però lesse anche il nome del vice presidente e non seppe che pensare. A rivestire quella carica era stato il suo amico barista, Nico.

– E adesso? – chiese Damiano.

– Adesso me ne vado al bar – rispose sibillino.

Nico non nascose la propria sorpresa quando lo vide presentarsi a quell’ora insolita.

– Cos’è, ti fanno fare gli straordinari ora?

– Perché non me l’hai detto? – lo attaccò Franco.

– Dirti cosa, giornalista? Che quello stronzo qua a fianco continua a parcheggiare come gli pare, occupa tre posti e i clienti se la pigliano con me? Perché non lo fai un bel servizio? Ti do io il titolo: Sosta selvaggia. Ti piace?

– Di questo – rispose a muso duro, mostrandogli il giornale con la foto del carro allegorico.



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